domenica 24 maggio 2009

Anonimato in rete con Tor

Tor è un programma che impedisce di far conoscere a curiosi e/o malintenzionati i siti visitati rendendo difficoltoso il percorso a ritroso per risalire all'identità dell'utente. Questo è possibile in quanto mette in comunicazione due indirizzi TCP/IP utilizzando molteplici nodi intermedi.

Per installare Tor in Ubuntu Jaunty Jackalope aggiungere i repository ufficiali del progetto The OnionRouter. In altri termini, aprire il Terminale, dopo aver selezionato Applicazioni e Accessori e scrivere (tutto su una riga):

echo -e "
deb http://mirror.noreply.org/pub/tor jaunty main\ndeb-src http://mirror.noreply.org/pub/tor jaunty main" | sudo tee -a /etc/apt/sources.list

Importare la chiave gpg e aggiornare digitando i seguenti comandi:

gpg --keyserver subkeys.pgp.net --recv 94C09C7F

gpg --fingerprint 94C09C7F

gpg --export 94C09C7F | sudo apt-key add -

sudo apt-get update


Infine installare Tor selezionando Sistema, Amministrazione, Gestore pacchetti Synaptic.




L'installazione di Tor provoca anche quella di Privoxy (filtra eventuali siti dannosi) che occorre configurare. Aprire il Terminale e scrivere il seguente comando:

gedit /etc/privoxy/config


Commentare (inserire "#" ad inizio linea) le righe "logfile logfile" e "jarfile jarfile" del file di configurazione di Privoxy.




Aggiungere
in fondo al citato file di configurazione "forward-socks4a / localhost:9050 .".





Riavviare Tor e Privoxy con i seguenti comandi:

sudo /etc/init.d/privoxy restart
sudo /etc/init.d/tor restart

Sia Tor che Privoxy girano come servizi e dunque verranno avviati ogni volta al boot di Ubuntu. Non occuperanno, però, molta CPU.

A questo punto, se utilizziamo Firefox, consiglio di installare il plugin Torbutton (farà comparire un pulsante in basso a destra denominato "Tor attivato/disattivato") per attivare oppure disattivare la navigazione in anonimato.




Per verificare che tutto funzioni correttamente assicurarsi che il proprio indirizzo IP identificato dal sito "www.ilmioip.it" venga cambiato dopo l'attivazione di Torbutton.

La navigazione anonima potrebbe essere molto più lenta di quella abituale.


P.S.: non mi assumo alcuna responsabilità su danni e/o malfunzionamenti causati da quanto riportato nel post.


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domenica 17 maggio 2009

Chiavetta Internet HUAWEI E169

La tecnologia HSPA (estensione dello standard UMTS) consente una connessione mobile ad internet (con cellulare o chiavetta USB) a una velocità di 7.2 Mbit/s.

Per collegarmi a internet, dove non arriva l'ADSL o non esiste un punto d'accesso Wi-Fi, preferisco utilizzare una chiavetta internet USB ("HUAWEI E169") al posto di un cellulare, in quanto quest'ultimo deve essere spesso ricaricato.

La citata chiavetta è compatibile con il kermel di Ubuntu 9.04 e pertanto, non occorre installare alcun driver. Basta collegare il dispositivo al computer e configurare i parametri per la connessione a internet attraverso una procedura semplice e guidata.

Per iniziare, selezionare Sistema, Preferenze, Connessioni di rete. Apparirà la seguente finestra.






Cliccare su "Aggiungi" e dopo una schermata di benvenuto, selezionare l'operatore (es.: Tim, H3G, Vodafone, Wind, ecc.).






Cliccare su "Avanti" per proseguire.







Cliccare infine su "Applica". Finiremo nella seguente schermata.







Per accedere a internet, occorre selezionare l'operatore (es. Tim) dopo aver cliccato sull'icona della connessione di rete nell'area di notifica e collegato la chiavetta USB al PC.






P.S.: non mi assumo alcuna responsabilità su danni e/o malfunzionamenti causati da quanto riportato nel post.


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sabato 16 maggio 2009

Stampante di rete: HP Officejet 7310 All-in-One

Ubuntu riconosce automaticamente la maggior parte delle stampanti locali che vengono collegate al computer con il cavo USB. Nel caso in cui, questo non avvenga, basta avviare la procedura guidata per l'installazione. Per accedere a quest'ultima selezionare Sistema, Amministrazione e Stampa dal "Menù principale di GNOME".





Vediamo ora come configurare una stampante di rete (HP Officejet 7310 All-in-One) collegata ad es. a un router con un cavo ethernet.

Cliccando sulla voce "Nuovo" di cui alla schermata precedente, viene automaticamente individuata la citata stampante (appartiene alla serie "HP Officejet 7300").






Selezionare il tasto "Avanti" per avviare la ricerca automatica del driver. Finiremo nella seguente schermata ove occorre inserire il nome esatto della stampante e cliccare su "Applica".





Ora nella schermata iniziale verrà visualizzata la stampante installata.






A questo punto, conviene abilitare anche la funzione fax per poter spedire i documenti creati direttamentre dal software Open Office.

Cliccare ancora su
"Nuovo" e selezionare la periferica come nella seguente schermata.






Selezionando il tasto "Avanti" viene avviata la ricerca automatica del driver del fax. Inserire il nome esatto della stampante fax e cliccare su "Applica".






Avremo la seguente situazione.






Infine per le stampanti HP consiglio di installare (da "Applicazioni", "Aggiungi/Rimuovi...") anche il software "HPLIP Toolbox" che gestisce graficamente le molteplici funzioni delle stesse.




L'applicazione sarà disponibile in "Preferenze" dopo aver cliccato sulla voce "Sistema" del "Menù principale di GNOME".


P.S.: non mi assumo alcuna responsabilità su danni e/o malfunzionamenti causati da quanto riportato nel post.


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sabato 9 maggio 2009

Ubuntu 9.04 (Jaunty Jackalope): boot da chiave USB

Il sistema operativo Ubuntu può essere usato e/o installato su un qualsiasi computer utilizzando una chiave USB invece del CD/DVD.

La prima cosa da fare è quella di installare l'applicazione "Editor di partizioni per Gnome (GParted)". Basta cercare l'applicazione in "Aggiungi/Rimuovi..." dopo aver selezionato "Applicazioni" nel "Menù principale di GNOME".





Successivamente inserire la chiave USB nella relativa porta del computer e avviare il citato software da "Sistema" e "Amministrazione" nel "Menù principale di GNOME".

Selezionare la chiave USB (in alto a destra dello schermo) e cliccare sulla stessa (con il tasto destro del mouse) per scegliere "Gestione flag".






Fleggare la voce "boot".







Ora chiudere l'applicazione "GParted", inserire il "CD/DVD di Ubuntu" nel relativo lettore e avviare il programma "Creazione disco di avvio USB" dopo aver selezionato "Sistema" e "Amministrazione" nel "Menù principale di GNOME". Nella seguente schermata spostare il cursore accanto alla voce "Dimensione" tutto verso destra (se decidiamo di usare la chiave USB solo per Ubuntu) e premere su "Crea disco di avvio".






A questo punto possiamo inserire la chiave USB in un qualsiasi PC e ottenere il boot di Ubuntu senza doverlo installare.


P.S.: non mi assumo alcuna responsabilità su danni e/o malfunzionamenti causati da quanto riportato nel post.
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mercoledì 6 maggio 2009

Shutter e altri metodi per uno screenshot

Screenshot è un termine inglese che indica lo "scatto fotografico" (shot) di ciò che viene visualizzato sullo "schermo" (screen) del computer.

Il metodo più veloce per catturare l'immagine dell'intera scrivania è quello di premere sul tasto "Stamp", mentre l'istantanea della sola finestra attiva si ottiene con la combinazione dei tasti "Alt+Stamp".

Invece, se desideriamo impostare un ritardo nello "scatto fotografico" oppure includere il "puntatore", il "bordo di una finestra" e un "effetto" (ombra/bordo) si può utilizzare l'applicazione offerta da Ubuntu alla quale si accede cliccando sulla voce "Applicazione" del "Menù principale di GNOME" e successivamente su "Accessori" e "Cattura schermata".






A mio avviso, è consigliabile utilizzare Shutter, un software molto più potente che consente non solo di catturare tutto ciò che appare sullo schermo o una sezione di esso, ma anche applicare effetti (toni di grigio, ombreggiature, sfumature, ecc.), catturare una pagina web immettendo l'URL e altro.

L'installazione prevede l'abilitazione dei "repository" che si trovano all'indirizzo "https://launchpad.net/~shutter/+archive/ppa".






Aprire l'applicazione "Sorgenti Software" cliccando su "Sistema" e "Amministrazione" nel "Menù principale di GNOME". In seguito, selezionare "Software di terze parti" e aggiungere le seguenti righe con il tasto "Aggiungi".

  • "deb http://ppa.launchpad.net/shutter/ppa/ubuntu jaunty main";
  • "deb-src http://ppa.launchpad.net/shutter/ppa/ubuntu jaunty main".




Ora digitare i seguenti comandi dopo aver avviato il "Terminale" da "Applicazioni" e "Accessori" nel "Menù principale di GNOME".


wget -q http://shutter-project.org/shutter-ppa.key -O- sudo apt-key add -

sudo aptitude update


sudo aptitude install shutter

Shutter sarà disponibile nel "Menù principale di GNOME" (cliccare sulle voci "Applicazioni" e "Accessori").






P.S.: non mi assumo alcuna responsabilità su danni e/o malfunzionamenti causati da quanto riportato nel post.
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domenica 3 maggio 2009

Totem Xine e i formati proprietari multimediali

I programmi installabili in Ubuntu (attraverso internet) si trovano in quattro archivi software (repository) già inclusi nella distribuzione:

  • Main: contiene software libero che riceverà aggiornamenti di sicurezza e supporto tecnico da parte degli sviluppatori di Ubuntu.
  • Restricted: contiene software non completamente libero ma indispensabile per l'utilizzo di Ubuntu su alcuni computer (es. driver delle schede video). Queste applicazioni non possono essere modificate dagli sviluppatori di Ubuntu i quali possono solo segnalare problemi ai loro autori per la risoluzione.
  • Universe: contiene software libero e/o disponibile sotto svariate forme di licenza che riceverà aggiornamenti di sicurezza e supporto tecnico quando verranno resi disponibili dagli autori della comunità di Linux che lo hanno creato.
  • Multiverse: software non libero che non riceverà aggiornamenti di sicurezza e supporto tecnico dalla comunità.

I citati repository sono visualizzabili nell'applicazione "Sorgenti Software" consultabile dopo aver cliccato su "Sistema" e "Amministrazione" nel "Menù principale di GNOME".




Occorre precisare che Ubuntu installa soltanto "formati di file non proprietari" (formati liberi), cioè non protetti dalle leggi sui brevetti e sul copyright.

Conseguentemente per eseguire, ad esempio, un "brano .mp3" oppure visualizzare alcuni "formati video", occorre installare i "formati proprietari multimediali" più comuni (es. MP3, WMV, ecc.), alcuni dei quali si trovano nei repository di cui sopra, mentre altri in quello "Medibuntu" (archivio di software non libero) che occorre abilitare prima di poterlo utilizzare.

Provvediamo pertanto ad aprire il "Terminale" dopo aver cliccato su "Applicazioni" e "Accessori" nel "Menù principale di GNOME" e digitiamo i seguenti comandi:


sudo apt-get update && sudo apt-get install medibuntu-keyring

sudo apt-get --yes -q --allow-unauthenticated install medibuntu-keyring; sudo apt-get -q update


sudo wget http://www.medibuntu.org/sources.list.d/`lsb_release -cs`.list --output-document=/etc/apt/sources.list.d/medibuntu.list; sudo apt-get -q update

sudo apt-get update


Ora nell'applicazione "Sorgenti Software" (precisamente in "Software di terze parti") avremo la seguente situazione.






Non rimane che installare i pacchetti per la riproduzione dei "formati proprietari multimediali" digitando i seguenti comandi dopo aver aperto il "Terminale":


sudo apt-get install ubuntu-restricted-extras

sudo apt-get install gstreamer0.10-fluendo-mp3

sudo apt-get install sudo apt-get install w32codecs (digitare "sudo apt-get install w64codecs" se abbiamo l'architettura a 64 bit)

sudo apt-get install libdvdcss2

sudo apt-get install moonlight-plugin-mozilla

sudo apt-get install gstreamer0.10-plugins-bad-multiverse

sudo apt-get install gstreamer0.10-plugins-bad

sudo apt-get install unrar

sudo apt-get install rar

sudo apt-get install unace-nonfree


Ora installiamo il riproduttore audio video "Totem Xine" che, rispetto "Totem Gstreamer" (fornito dalla distribuzione di Ubuntu), supporta meglio alcuni dei citati formati proprietari. Basta selezionare il comando "Aggiungi/Rimuovi...", dopo aver cliccato su "Applicazioni" nel "Menù principale di GNOME" e cercare l'applicazione per l'insediamento.






Infine rimuoviamo il riproduttore audio video "Totem Gstreamer".







Buon divertimento!



P.S.: non mi assumo alcuna responsabilità su danni e/o malfunzionamenti causati da quanto riportato nel post.



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venerdì 1 maggio 2009

Ripristino con Clonezilla

Nel caso il computer dovesse rovinarsi per un qualsiasi motivo, il backup (cfr. post “Backup con Clonezilla”) del sistema operativo e delle applicazioni può essere ripristinato perfettamente inserendo il CD/DVD live di Clonezilla nel relativo lettore, avendo cura di impostare quest'ultimo come primo dispositivo nella sequenza di boot del computer.





Non appena Clonezilla verrà caricato nella ram, selezioniamo “Default setting, VGA 1024x768”.






Selezioniamo la lingua “English”. Nell'ultima versione del programma è possibile selezionare anche la lingua italiana.






Confermiamo “Don't touch keymap” (significa “non modificare la mappatura della tastiera”).






Selezioniamo il comando “Start Clonezilla” per avviare Clonezilla.







Scegliamo se salvare o ripristinare l'immagine di un intero disco o di una sua partizione o clonare un intero disco o una sua partizione in un altro disco o partizione. Nel nostro caso premiamo sulla prima scelta “device-image disk/partition to/from image”.






Selezioniamo “Use local device (Es: hard disk, drive USB)”. Preciso che è comunque possibile eseguire il ripristino dal disco fisso del computer oppure da un server ssh, samba e nfs.






Colleghiamo alla porta USB la pen e/o disco esterno sul quale abbiamo eseguito il backup, attendendo circa cinque secondi prima che venga riconosciuto e premiamo “invio”.





Nella schermata successiva selezioniamo la pen e/o disco esterno collegato (es.: “sdb1 250 GB vfat” nel caso sia stato utilizzato un disco esterno da 250 GB) e confermiamo la directory dell'immagine di Clonezilla “/ Top directory in the local device”.

Ora Clonezilla mostra l'utilizzo dello spazio su disco del file system e chiede di premere “invio” per continuare.





Successivamente selezioniamo “restoredisk” (ripristina un intero disco da un'immagine creata in precedenza).




Scegliamo il file immagine da ripristinare selezionabile nella pen e/o disco esterno utilizzato al momento del backup (es.: 2008-09-29-08-img).




Selezioniamo con “spazio” il disco fisso da ripristinare.





Selezioniamo il parametro avanzato “-g auto”.






Selezioniamo l'altro parametro avanzato “Use the partition table from image”.






Infine scegliano “-p poweroff” per arrestare il computer quando termina l'operazione di ripristino. Si può comunque optare per “-p true” (non fate nulla fino a quando il ripristino non termina) oppure per “-p reboot” (riavvio del client quando termina il ripristino).

Premiamo ancora una volta “invio” e digitiamo due volte “y” per continuare. Inizierà l'operazione di ripristino dell'intero disco fisso.






P.S.: non mi assumo alcuna responsabilità su danni e/o malfunzionamenti causati da quanto riportato nel post. Continua...

Backup con Clonezilla

Clonezilla è un'applicazione gratuita che consente di creare un backup (ma anche una “clonazione”) del sistema operativo (Windows e/o Linux) e di tutti i programmi installati, realizzando una copia perfetta degli stessi da poter ripristinare nel caso il computer dovesse rovinarsi. A mio parere, è il miglior software di salvataggio in circolazione.

Si scarica dal sito ufficiale all'indirizzo “http://clonezilla.org/download/sourceforge/stable/iso-zip-files.php” (ultima versione alla data odierna: “clonezilla-live-1.2.1-53.iso”). Successivamente occorre masterizzarlo su un CD e/o DVD. Se utilizziamo il masterizzatore di dischi “Brasero” di Ubuntu (si può anche usare un altro software come ad esempio “InfraRecorder” di Windows) selezioniamo il download salvato (con il tasto destro del mouse) e clicchiamo sul comando “Scrivi sul disco...”.




A questo punto, possiamo iniziare l'operazione di backup inserendo il CD/DVD nel relativo lettore, avendo cura di impostare quest'ultimo come primo dispositivo nella sequenza di boot al riavvio del computer.




Non appena Clonezilla verrà caricato nella ram, selezioniamo “Default setting, VGA 1024x768”.




Selezioniamo la lingua “English”. Nell'ultima versione del programma è possibile selezionare anche la lingua italiana.




Confermiamo “Don't touch keymap” (significa “non modificare la mappatura della tastiera”).





Selezioniamo il comando “Start Clonezilla” per avviare Clonezilla.





Scegliamo se salvare o ripristinare (cfr. post “Ripristino con Clonezilla”) l'immagine di un intero disco o di una sua partizione o clonare un intero disco o una sua partizione in un altro disco o partizione. Nel nostro caso premiamo sulla prima scelta “device-image disk/partition to/from image”.





Selezioniamo “Use local device (Es: hard disk, drive USB)”. Preciso che è comunque possibile fare il backup utilizzando il disco fisso come unità di destinazione oppure un server ssh, samba e nfs.




Colleghiamo alla porta USB una pen e/o disco esterno sul quale eseguire il backup, attendendo circa cinque secondi prima che venga riconosciuto e premiamo “invio”.




Nella schermata successiva selezioniamo la pen e/o disco esterno collegato (es.: “sdb1 250 GB vfat” nel caso venga utilizzato un disco esterno da 250 GB) e confermiamo la directory per l'immagine di Clonezilla “/ Top directory in the local device”.

Ora Clonezilla mostra l'utilizzo dello spazio su disco del file system e chiede di premere “invio” per continuare.





Successivamente selezioniamo “savedisk” (salva un intero disco creando la sua immagine). Preciso che le altre scelte possibili sono “restoredisk” (ripristina un intero disco da un'immagine creata in precedenza), “saveparts” (salva una partizione creando la sua immagine), “restoreparts” (ripristina una partizione da un'immagine creata in precedenza).




Digitiamo il nome con cui salvare l'immagine (es.: 2008-09-29-08-img).





Selezioniamo con “spazio” il disco locale sorgente che vogliamo backuppare.





Selezioniamo la priorità “-q”.





Selezioniamo i parametri avanzati “-c”.





Selezioniamo l'opzione di compressione “-z1”.





Selezioniamo la dimensione (in MB) in cui dividere il file immagine “2000”.




Infine scegliano “-p poweroff” per arrestare il computer quando termina il backup. Si può comunque optare per “-p true” (non fate nulla fino a quando il backup non termina) oppure per “-p reboot” (riavvio del client quando termina il backup).

Premiamo ancora una volta “invio” e digitiamo “y” per continuare. Inizierà l'operazione di backup dell'intero disco fisso.


P.S.: non mi assumo alcuna responsabilità su danni e/o malfunzionamenti causati da quanto riportato nel post.


Continua...